Alla
18a tappa, la Lourdes-Hautacam di 143 km, la maglia gialla stacca il rivale sulla salita di Lourdes e giunge all'arrivo con un minuto sullo sloveno, mettendo la parola
fine alla gara. Applausi al nuovo Re della corsa, salutando il
dualismo tra i due campioni come la ricchezza del ciclismo per i
prossimi anni.
di Marco Marano
La
crisi del ciclismo moderno, quello dove tutti i valori sono
livellati, per i prossimi anni a venire, è stata scongiurata, visto
il nuovo dualismo che il Tour di quest'anno ci ha consegnato, tra lo
sloveno Tadej Pogacar, vincitore delle due precedenti edizioni, ed il
danese Jonas Vingegaard.
Si
sono però scambiati i ruoli oggi i due campioni, poiché da quando
il danese ha preso la maglia gialla a Pogacar, lui
insieme alla sua squadra, con in testa l'altro fuoriclasse della
compagnia il belga van Aert, hanno sempre corso controllando i
movimenti dello sloveno.
van Aert è andato in fuga tenendo a distanza il
gruppo del suo capitano Vingegaard, che lo ha lasciato andare
volentieri, fino ai 3 minuti. In mezzo vari gruppettini che durante
l'inseguimento si sono via via dissolti. Fino a quando rimangono
proprio la maglia gialla Vingegaard e la maglia bianca Pogacar, da soli
ad inseguire van Aert.
A
28 chilometri lo sloveno cade ma si rialza immediatamente, e la magia
del ciclismo ci regala una bellissima foto, quella di Vingegaard che
anziché approfittarne aspetta l'avversario, il quale lo ringrazia
porgendogli la mano. Immagini d'altri tempi, che non eravamo più
abituati a vedere, e che riportano alla mente il famoso scambio di
bottiglia tra Bartali e Coppi.
Ma
come dicevamo, questa volta non è la maglia gialla a stare dietro
allo sloveno ma viceversa, fino al punto di staccarlo, raggiungere e
superare la maglia verde van Aert a 3,6 km, ed arrivare da solo al traguardo. Se per tutto il Tour il danese ha corso dietro lo sloveno, oggi la maglia gialla ha voluto dimostrare che lui può stare anche avanti. Pogacar porta un ritardo che lo fa sprofondare a 3, 20 dal
capo classifica, nella generale, sempre però al secondo posto,
sancendo definitivamente l'arrivo del nuovo Re del Tour de France. Ma
evidenziando anche il non perfetto stato di forma di Pogacar, e
la debolezza della sua squadra, la UAE, che certo uno che
studia da campionissimo non merita. Di contro la Jumbo-Visma diVingegaard e van Aert, ha dimostrato forza e compattezza. Malgrado tutto, comunque, Pogacar ha rispettato la Grande Boucle, senza però
esaltare, tranne per quel finale incredibile alla settima tappa.
Domani
ultima tappa in linea, la 19a, per velocisti, Castelnau Magnoac-Cahors, di 189 km, poi
la cronometro... Ma ormai i giochi sono fatti. Il Tour ha il suo trionfatore.
CLASSIFICA
GENERALE
1
VINGEGAARD Jonas Jumbo-Visma 71:53:34
2
POGAČAR Tadej UAE Team Emirates 3:26
3
THOMAS Geraint INEOS Grenadiers 8:00
4
GAUDU David Groupama – FDJ 11:05
5
QUINTANA Nairo Team Arkéa Samsic 13:25
6
MEINTJES Louis Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux 13:45
7
VLASOV Aleksandr BORA – hansgrohe 14:10
8
BARDET Romain Team DSM 16:11
9
LUTSENKO Alexey Astana Qazaqstan Team 20:09
10
YATES Adam INEOS Grenadiers 20:17